martedì 24 febbraio 2009

La Walther P99


La mia arma corta è una Walther P99. Qualcuno dirà "chi se ne frega!", e non posso dargli torto, ma ripeto che in questo blog voglio portare le mie esperienze, con le quali spero qualcuno si possa confrontare. Questa arma nasce dalla necessità di fornire alle forze dell'ordine tedesche una semi-automatica di pratico utilizzo, ma che soprattutto prenda su di se la "pesante" eredità che lascia la ancor più famosa Walther P38. Dopo lo scarso successo della P88 (dovuto più che altro ad un puro fattore economico), ecco uscire sul mercato alla fine degli annni '90 la Walther P99. Una "plasticona" in polimeri come la definire qualcuno, ma che al fianco degli operatori del settore fà egregiamente il suo dovere. Le versioni sono molteplici: standard ad azione mista, Military edition (ME) in solo cal.40 S&W, Special Edition (SPEC) cal.40 con incisioni e finiture opache, Bicolor con carrello inox, Quick Action (QA), Double Action Only (DAO) in sola doppia azione e Anti Stress (AS). Le caratteristiche tecniche sono le sempre di stesse delle semi-automatiche che vediamo sul mercato: chiusura stabile a canna oscillante e scatto in azione mista.
Certo è che la sua diretta concorrente, l'austriaca Glock, ha un prezzo inferiore (paragonando la P99 standard [800/850 euro nuova] con la glock 19 [600/650 euro nuova]), ma la differenza la si nota nel valore aggiunto dato dalla P99. Quest'ultima possiede un pulsante che se premuto abbatte il cane, portando lo scatto dalla singola alla doppia azione, volendo la si riporta in singola azione arretrando il carrello di 15mm ca. La tipologia di azione è visibile dalla fuoriuscita o meno di un pistoncino posto sul retro dell'arma in posizione ben visibile. Inoltre è presente un sistema di verifica della presenza o meno del colpo in camera di scoppio con la fuoriuscita di una linguetta rossa posta sulla sinistra del carrello. E' l'arma per chi, come me, non piace la squdratura della Glock.
L'impiego pratico con cartucce ricaricate è ottimo. Questa arma "mangia" di tutto, fregandosene di dosi eccessive, polvere o sporco in camera di scoppio. E' curioso leggere questi terribili stress test effettuati sull'arma QUI.
Fino ad adesso mi è capitato una sola nota negativa: Alcuni colpi non sono stati camerati correttamente, lasciando aperto il carrello. Dopo aver messo in sicurezza l'arma, l'esame della cartuccia incriminata era regolare. Insomma, la colpa era mia: non impugnavo bene l'arma. Esige una bella stretta quando si camera, il tecnopolimero con la quale è stata realizzata ha una incredibile assorbenza allo shock di sparo, (testato con un paio di dosi veramente eccessive con la mia P99 e una Beretta Px4. Con quest'ultima quasi mi parte il polso insieme al bossolo).
Altra piccola considerazione negativa è il fatto che dopo 2 anni e più di 2000 colpi sparati si nota come l'asta guidamolla (anch'essa in plastica) sia deformata ed ora leggermente curva.

Certo non è una pistola da tiro, e non si otterranno risultati da una custom, ma è ottima per chi vuole conciliare un prodotto di qualità, che macini senza problemi colpi, e che possa essere impiegata in ambito operativo, grazie anche alla sua estrema occultabilità.
Facile da smontare grazie al solo abbassarsi di un elemento a L presente sul fusto.